“Chiedo scusa per l’ingessatura. Purtroppo in Italia mi è venuta addosso una persona che ha deciso di fare un passo indietro. Mi avevano detto di stare tranquillo, non si muove. E invece…”. Si presenta così Roberto Benigni al Parlamento europeo, con una battuta sul dimissionario Berlusconi: a Bruxelles il comico concede uno show che commuove la platea comunitaria e celebra il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Leggendo un accorato canto dell’Inferno di Dante. Nel giorno in cui i mercati azzannano l’Italia e la politica non dà risposte, Benigni canta le lodi del paese della resurrezione.
Roberto Benigni al Parlamento europeo
“Nei secoli bui San Benedetto, che è il mio Santo preferito e il Patrono d’Europa, nel V sec. d.C., dove veramente tutto era morte e non c’era niente, proprio niente, un uomo di Norcia, un italiano così, una personcina, ha aggiunto alla parola “prega” la parola “lavora”. Ora et labora. Li ha fatti lavorare quei monachetti, dalla mattina alla sera. In giro per tutta l’Europa a raccogliere, catalogare, archiviare, iscrivere il pensiero, la filosofia, l’agricoltura, la scienza, la poesia, sennò non c’era niente senza San Benedetto. Una cosa spettacolare, un miracolo, un vero miracolo”
“Non vedo l’ora di tornare nel mio Paese. Che è il Paese della resurrezione, del miracolo permanente. E’ un momento straordinario per l’Italia perché la speranza si manifesta nella disperazione compiuta. Ma è un Paese sanissimo, meravigliosamente sano, quante ne abbiamo passate”.