A Vicenza domenica scorsa si è riunito il parlamento padano della Lega Nord. Cosa pensa il popolo leghista? E’ a favore o contro la manovra del nuovo Governo Monti? “Secessione! Secessione! Roma ladrona, la lega non perdona!”, urlano i leghisti, anche se fino a pochi giorni fa anche Umberto Bossi sedeva in Parlamento. Nella copertina di Servizio Pubblico firmata Luca Bertazzoni anche i tagli alla casta: tutti ne parlano ma nessuno li fa.
Parlamento Padano
La cronaca della rinascita del Parlamento Padano nella cronaca de Il Fatto Quotidiano:
“L’indipendenza è l’unica via”. Titola così oggi La Padania, in occasione della riapertura del Parlamento Padano a Vicenza. E già Roberto Maroni aveva anticipato il ritorno secessionista: una Padania “indipendente” all’interno di un’Unione Europea “delle Regioni”. Rispolverando il tema caro ai leghisti: quella secessione che ormai dal 1992 (quando la Lega Lombarda è nata con Umberto Bossi ed è stata poi registrata ufficialmente solo nel 1994) il Carroccio sventola a ogni momento difficile per ricaricare i propri simpatizzanti. E quello attuale, per il partito, è il periodo più nero da sempre: il rapporto con la base è in forte crisi da mesi. I militanti vogliono Maroni leader. Anche Bossi l’ha capito e così, da quando è tornato all’opposizione, ha dato carta bianca all’ex titolare del Viminale. Obiettivo: recuperare i consensi bruciati in questi mesi. La riscossa sarà suonata oggi da Vicenza, in quel Parlamento del Nord in sonno dal 2007, che dovrebbe rilanciare la Lega di lotta, per far dimenticare quella affamata di poltrone, degli scandali e dei favori.