Mentre Zamparini accusa la politica e Castelli la difende, Enrico Letta sulla crisi sostiene che le origini del problema si debbano ricercare altrove: “Lo stato fornisce servizi scadenti e poi rompe le scatole con le tasse”. Ma dall’Europa è giunto l’obbligo di rispettare le regole e il Paese non era ancora pronto, visto che in Italia si è spesso tollerata l’evasione. Il dibattito in studio a Servizio Pubblico.
Enrico Letta sulla crisi
“Sui Forconi: le proteste per i rincari della benzina non ci dovrebbero essere, quelle categorie hanno il rimborso. Monti gliel’ha dato trimestrale invece che annuale. I pescatori addirittura non pagano l’accisa. Il problema è più profondo” – spiega Letta – “Il problema è legato al fatto alla crescita che non c’è, alla disoccupazione che aumenta pesantemente, a Equitalia. Su quest’ultimo punto dobbiamo dire che in Italia abbiamo tollerato l’evasione fiscale. C’è stato un patto: servizi scadenti, tasse evase per chi può evaderle. La maggior parte dei cittadini invece paga e subisce comunque servizi pessimi. Vista la crisi si è deciso all’improvviso di applicare le regole. Ed è stato il caos”. Un passaggio sull’Euro: “Se non c’era l’Euro eravamo già come l’Argentina. Dovremmo dare il premio Nobel a Prodi e Ciampi che ci hanno portato nella moneta unica”.