La Corte d’appello respinge il ricorso Fiat su Pomigliano

Ricorso Fiat su Pomigliano

RICORSO FIAT SU POMIGLIANO

La Corte d’appello del Tribunale di Roma ha respinto il ricorso Fiat su Pomigliano d’Arco condannandola ad assumere i 145 lavoratori della Fiom, il sindacato che si era opposto alle nuove regole volute da Marchionne. Per la produzione della nuova Panda erano stati richiamati in servizio mille operai. Tra loro nemmeno un iscritto alla Fiom, come Antonio Di Luca, che dopo 22 anni e 7 discopatie al servizio della Fiat, era rimasto fuori da quei cancelli. Il racconto di Claudio Pappaianni inviato per Servizio Pubblico, programma di Michele Santoro.

POMIGLIANO, ASSUNTI 145 LAVORATORI FIOM

“Si tratta di sanare una discriminazione e un’ingiustizia” – spiega il segretario nazionale della Fiom Giorgio Airaudo commentando la decisione della Corte – “Già da mesi quella sentenza è esecutiva e ora la Corte d’appello la conferma. L’iscrizione al sindacato non può essere intesa come elemento di selezione e discriminazione nelle assunzioni. Tutti i lavoratori rimasti fuori devono rientrare, compresi quelli iscritti alla Cgil, anche perché la cassa integrazione scade il prossimo luglio”. Gli fa eco Maurizio Landini: “È importante che sia stato riconosciuto questo diritto alle persone che lavorano. Su 2.000 assunzioni non vi era neanche un iscritto alla Fiom Cgil: si trattava quindi di un’esplicita discriminazione”.