Marcello Dell’Utri secondo Marco Travaglio

Marcello Dell'Utri secondo Marco Travaglio

Marco Travaglio ripercorre le fasi salienti del processo a Marcello Dell’Utri, illustrando anche il concetto di concorso esterno in associazione mafiosa e la sua applicazione. La Cassazione slitta al 9 maggio, ma l’ex Senatore dopo l’arresto è ricoverato in Libano. L’editoriale del giornalista per Servizio Pubblico.

Marcello Dell’Utri secondo Marco Travaglio

Travaglio torna sul tema Dell’Utri qualche mese dopo in un pezzo per l’Espresso. Qui un estratto:

In effetti non c’è praticamente scandalo, negli ultimi 40 anni, che non l’abbia visto protagonista. Non delude mai: quando ti aspetti che c’entri, e anche quando non te lo aspetti. Più che di libri antichi, è un instancabile collezionista di amici farabutti e capi d’imputazione. Nel 1973 porta il mafioso Mangano ad Arcore. Nel 1980 si fa beccare al telefono con lui Mangano a parlare di improbabili “cavalli”. Nell’86 Silvio lo chiama per informarlo di una bomba contro la sua casa a Milano, e lui: «È una cosa alla Mangano, come dire: ti faccio sentire, sono qui… lui non sa scrivere». Nel novembre ’93, mentre crea Forza Italia, le sue agende registrano due appuntamenti con Mangano, reduce da 11 anni di galera per mafia e droga. Nel ’98 riceve nel suo ufficio di via Senato Natale Sartori, pedinato dalla Dia in un’indagine per droga. E due mesi dopo la Dia lo filma mentre incontra a Rimini il falso pentito Chiofalo. Nel ’99 si candida al Parlamento europeo e un uomo di Provenzano ordina ai picciotti di votarlo: «Dobbiamo portare a Dell’Utri, se no lo fottono… ‘sti pezzi di cornuti (i giudici, ndr)».