Travaglio e le lacrime di coccodrillo della ministra Fornero: “Secondo il premier Monti l’articolo 18 blocca lo sviluppo e scoraggia gli investimenti in Italia. Come se a scoraggiarli non fossero la mafia, la corruzione, gli appalti truccati e il falso in bilancio legalizzato…”. L’editoriale per Servizio Pubblico.
Travaglio sull’articolo 18
“I coccodrilli piangono dopo aver mangiato. La Fornero invece piange prima. Il giorno del pianto era il 5 dicembre, il governo Monti si stava presentando con la sua manovra finanziaria. Due settimane prima il premier aveva ottenuto la fiducia in Senato, facendo varie promesse. Compresa questa: non verranno modificati i rapporti di lavoro regolari e stabiliti in essere” – spiega Travaglio – “Forse la Fornero aveva già capito che era una promessa da marinaio. Li ha infatti modificati due volte: con la riforma delle pensioni e con la riforma dell’articolo 18. Su quest’ultimo Monti e Fornero giocano al poliziotto buono e poliziotto cattivo, tra una smentita e un’altra. Il gioco però non riesce mai: non si capisce chi fa il poliziotto buono. “L’articolo 18 non è preminente ma neanche un tabù” dice la ministra. Dopo il Ma anche di Veltroni abbiamo il Ma neanche della Fornero. Anche per Napolitano la riforma è ineludibile: ci dobbiamo adeguare all’Unione Europea”.