Per Roberto Scarpinato, procuratore generale presso la Corte d’Appello di Caltanissetta, gli omicidi di Falcone e Borsellino non sono solo vendetta mafiosa. Nascondono molto altro, ci sono coperchi da aprire per far luce su strategie di collaborazione tra la mafia e cariche dello Stato che favorivano la latitanza dei grandi boss. Le sue parole a Servizio Pubblico.
Roberto Scarpinato a Servizio Pubblico
Così Scarpinato: “Più trascorrono gli anni e più cresce il disagio. Il peso del rimosso, della parte della storia relegata nel fuoriscena, è tale da stravolgere completamente la realtà, quella realtà che abbiamo vissuto e sofferto con Giovanni e Paolo e che racconta, diversamente da quanto si ripete nelle cerimonie ufficiali, che il male di mafia non è solo fuori di noi, è anche tra noi”.
Scarpinato sulla Trattativa
Sempre a Servizio Pubblico, il procuratore parla della Trattativa Stato-Mafia: “E’ una storia infinita che attraversa i decenni quella della connivenza di pezzi dello Stato con le organizzazioni mafiose. E’ la storia di un potere criminale che ha protetto gli specialisti della violenza e continua a farlo. Quando i magistrati alzano il livello delle indagini o vengono ammazzati o si trovano con documenti essenziali che spariscono all’ultimo momento. Ci sono tante persone che hanno paura di parlare…”.