Sansonetti sulla mafia: “Chi uccise Falcone?”

Sansonetti sulla mafia

Ospite di Servizio Pubblico, Piero Sansonetti sulla mafia traccia il bilancio delle strategie di collegamento con lo Stato dalla prima Repubblica ad oggi: “Falcone e Borsellino si trovarono con la politica contro e la politica è fortemente collegata all’omicidio Falcone: quale pezzo di politica era collegata con la mafia per uccidere il giudice?” chiede il direttore di Calabria Ora.

Sansonetti sulla mafia

“E’ difficile raccontare la storia della mafia senza raccontare la storia della politica. Soprattutto la storia della politica della Prima Repubblica. Che non è mai stata raccontata perché si è risolta con la dissoluzione di Tangentopoli. Che parla di alcune mazzette e basta” – spiega Sansonetti – “Perché Falcone è stato ucciso? Fino a quella strage c’è la destra della Dc, la Dc andreottiana, che è vicina alla mafia, ci sono gli omicidi degli anni ’80, Mattarella, La Torre…Nel 1992 le cose però sono cambiate. Il patto è già saltato. C’è un altro pezzo della Prima Repubblica che è in collegamento con la mafia, magari sempre la Dc, di cui sappiamo pochissimo. La politica non permise a Falcone e Borsellino di lavorare, vennero attaccati prima dalla destra e poi dalla sinistra. In qualità di ex direttore dell’Unità feci anche un mea culpa…”.