“Siamo bravi sull’emergenza. Il problema è la prevenzione”. Così Gian Antonio Stella che a Servizio Pubblico continua affermando come la studiosa Emanuela Guidoboni dica da anni che è meglio una prevenzione in più che una in meno. Per la studiosa in provincia di Ferrara i terremoti sono stati scarsamente valutati e prevenuti.
Emanuela Guidoboni e i terremoti
La storica e sismologa racconta in un’intervista del 2016 a Repubblica cosa non funziona nell’approccio italiano ai terremoti:
Perché sembra che la storia non ci abbia insegnato nulla, visto che queste regioni hanno visto disastri simili?
“È una domanda inquietante. In realtà i disastri del passato ci hanno insegnato molto, hanno lasciato memorie dettagliate delle scosse e dei danni, migliaia di documenti d’archivio, normative. È un patrimonio storico preziosissimo, che pochi paesi al mondo hanno, ma è quasi sconosciuto a chi risiede nelle aree sismiche”. […]
Perché le conoscenze della comunità scientifica non arrivano alla gente, ad amministratori e sindaci?
“Questa è una domanda che mi faccio da molti anni. È drammatico. Non ci sono barriere reali fra la comunità scientifica e la società, probabilmente solo silenzi e disattenzioni e forse in mezzo istituzioni che sottovalutano questo problema. Io metterei nella piazza di ogni paese e città a rischio un grande e stabile cartellone con i dati della Mappa di Pericolosità, una sorta di inizio d’attenzione. Poi da lì procedere alla valutazione degli edifici, coinvolgendo i proprietari, gli abitanti, dando loro un protagonismo nuovo, facendo crescere una democrazia di base, che oggi su questi argomenti non c’è. Anzi, nel sentimento diffuso della gente questi sono temi per pochi esperti. Invece è vero proprio il contrario. Le cose cambieranno quando i cittadini si sentiranno responsabili e coinvolti”.