“Un Paese come questo non ha un mercato come quello americano ed ha una cinematografia che fa sforzi enormi per emergere”. E con la decrescita del cinema c’è stata una crescita della tv. Ospite di Servizio Pubblico, Massimo Ghini spiega i prossimi passi tra parallelismi ed analisi dei dati.
Massimo Ghini sul cinema italiano
“Dal 2007 al 2011 noi siamo passati da circa 500 ore di programmazione, tra cui le fiction, a 360 ore. In termini economici si passa da 380 milioni di euro a 160 milioni” – spiega Ghini – “Non c’è mai stata una vera strategia sul cinema italiano, mai nessuna politica tesa allo sviluppo di un’industria culturale. La televisione svolge una funzione importante: dopo la crisi del grande cinema alla fine degli anni ’70 inizia il boom della tv. Con gli anni, a fatica, i due mondi si incontrano: la tv ha finito per aiutare il cinema. Le nomine? Si parla tanto di quelle della tv ma anche nel cinema contano moltissimo. Siamo il paese delle nomine”.