Lo sfogo di Vittorio Sgarbi sulla politica a Servizio Pubblico, l’incitamento a partecipare alla vita pubblica e l’euforia nell’urlare: “Viva i vecchi bravi!”.
Sgarbi sulla politica
“La politica non è una parolaccia. Non possiamo dire E’ colpa della politica: ad esempio Napolitano è guardato con rispetto e proprio la politica lo ha messo lì. La stessa cosa per me vale per Soro, che svolgerà una funzione di garante anche facendo parte di un partito” – spiega Sgarbi – “Occorre rispetto per la politica anche quando pretendi faccia quello che tu non vedi che fa”. Sulla crisi di Cinecittà aggiunge: “Cementificarla è un delitto contro la storia”.
Vittorio Sgarbi sulla televisione
Sempre a Servizio Pubblico Sgarbi dice la sua sullo stato attuale della televisione: “Che possa aspirare a una dimensione artistica è tema diverso da quello che invece deve essere come servizio pubblico. Il calo della tv generalista va di pari passo al calo dei partiti. E’ come se lo share e il consenso politico corrispondessero insieme a una disaffezione dei cittadini rispetto alla democrazia. Più è ampia la platea di chi decide tanto più c’è democrazia. Per questo ammiro il tuo risultato” spiega Sgarbi rivolgendosi direttamente a Santoro. “Il mondo antico della televisione ha perso il suo rapporto con la realtà dei cittadini. E’ un dato inquietante che varrà anche alle elezioni. Occorre una profonda rivoluzione. Le nomine Rai sono scandalose: sono fantasmi, non persone vere” chiosa il critico d’arte.