Secondo Aldo Busi nella politica italiana manca il ricambio ed i giovani vengono scelti secondo la loro ubbidienza alla gerontocrazia: “Parto dal presupposto che il popolo sia profondamente fascista. E’ costretto a esserlo. E i giovani sono vecchi in erba”.
Busi sulla politica italiana
Michele Santoro coinvolge Busi sul tema della politica di casa nostra partendo dal suo ultimo libro, El especialista de Barcelona. Il sito dell’editore Baldini e Castoldi lo riassume così:
Come si fa a dimenticare a comando? Com’è possibile perdere per strada la memoria di una storia, se prima non si ha la pazienza di recuperarla passando al setaccio tutto quanto l’ha riempita suo malgrado, diciamo da venticinque anni a questa parte? È quello che si accinge a fare lo Scrittore, seduto su una sedia di ferro all’inizio della Rambla, con una loquace foglia di platano a fargli da spalla e proprio nessuna voglia di scrivere e di vivere come gli altri. Contraltare di questa sua volontà di oblio programmatico e globale è la figura cicciuta e tracagnotta dell’especialista de Barcelona, un docente universitario “che di sé non ha mai saputo niente di essenziale, a parte di essere basso di cavallo e di farsene un cruccio mortale”.
Alle spalle e attorno all’especialista, una caleidoscopica orda di parenti che rimescolano i propri sessi e li sovrappongono, una consorteria di avidi, esaltati e feroci come conigli stipati dentro una comune gabbia di pregiudizi, rancori, omertà, tic di finta trasgressione e segreti di Pulcinella. Esseri affamati di soldi, di consenso e di familismo costi quel che costi, innocenti e vili, risoluti a durare in eterno e interessati a non smuovere nulla, nemmeno il tempo, se non per farlo retrocedere e rispecchiarsi in un’infinita gioventù.
I tre miliardi dell’Ilva
Nel corso della stessa puntata di Servizio Pubblico Busi dice la sua sulla situazione dell’Ilva: “In 17 anni i Riva hanno guadagnato 3,5 miliardi di euro e non hanno investito un euro. Troviamoli e confischiamoli come facciamo con i mafiosi. E poi diamoli ai 25.000 operai, sono soldi loro perché ci hanno rimesso la vita e la salute dei lori cari e dei lori. 1800 morti all’anno è un ecatombe. Ci sono persone con un coltello conficcato nei polmoni e non riescono a respirare per colpa loro” – si sfoga lo scrittore – “C’è un passato di collusioni trasversali criminogene e il presente è tutto un ‘bisognerebbe fare’, un ‘se facessimo’ però di concreto non c’è nulla. Chiedo al ministro Clini senza malizia: lei che ha sicuramente un curriculum immenso come ambientalista e tecnico ha avuto delle consulenze con l’Ilva?” “Mai” risponde secco Clini.