Dittatura dello spread e Ragione di Stato: l’editoriale di Michele Santoro

Dittatura dello spread

“In questo momento la ragione di Stato potrebbe essere chiamata dittatura dello spread“. Con queste parole si apre l’editoriale di Michele Santoro a Servizio Pubblico. Che evidenzia le criticità di un’Italia in ginocchio dove lo spread viene prima dei diritti dei cittadini.

L’Italia e la dittatura dello spread

“Mi immagino un litigio tra i miei genitori, come accadde quando l’Unione Sovietica invase l’Ungheria” – racconta Santoro – “Mio padre oggi direbbe: ‘Se non avessimo avuto Monti il nostro paese sarebbe già precipitato in un baratro profondo. Senza Monti i nostri figli non avrebbero più un futuro né sogni’. Mia madre gli risponderebbe: ‘E tu ti rendi conto che da quando c’è Monti tutti gli indicatori sono andati precipitando, il debito pubblico sale invece di scendere, la disoccupazione giovanile è arrivata al 36%? Stai ancora ad aspettare che la classe operaia vada in paradiso?’. So già che il dibattito non finirebbe lì. ‘Come mai anche le persone che non hanno niente non scendono in piazza anche se si accorgono che potrebbero precipitare dalla padella alla brace?’ chiederebbe mio padre. ‘Quelli che non hanno niente non hanno nemmeno più i sogni. E perché c’è una maggioranza silenziosa che la dittatura dello spread la accetta…’ ribatterebbe mia madre”.