Luca Bertazzoni intervista Sergio Di Gregorio, senatore che ha debuttato in politica con i socialisti, giunto in Parlamento con l’Italia dei Valori e poi passato al Pdl: “La politica è fatta di opportunità” spiega il senatore ai microfoni di Servizio Pubblico.
Perché De Gregorio passò al Pdl
“Probabilmente io non siederò nel prossimo Parlamento. Ed è probabile che non ci sia neanche Di Pietro” – racconta De Gregorio – “Io all’inizio stavo con Craxi, ero appena uscito da Forza Italia dove non avevano voluto candidarmi, poi sono passato per una lista civica infine all’Idv. Di Pietro non mi ha fatto firmare nemmeno il programma dell’Ulivo, mi concesse invece il doppio simbolo all’Europee. Riuscimmo pure a far eleggere Razzi…Che c’entro io con Di Pietro? Girava tutto il Sud in cerca di delusi da Forza Italia e An, me lo ritrovai addosso…”.
Sergio De Gregorio a Servizio Pubblico
“Racconterete un episodio di cui sono stato protagonista. E cioè il tentativo di bloccare una rogatoria in corso da parte della Procura di Milano nei confronti di prestanome per appurare se questi avessero occultato fondi per conto di Frank Agrama e di Silvio Berlusconi” – spiegherà De Gregorio a Servizio Pubblico due anni più tardi – “Io correrò tutti i rischi che devo correre, li ho messi in conto quando ho deciso di dire la verità. L’ho fatto in piena coscienza. Chi è per me ora Berlusconi? Un politico che continua a lottare nonostante la sua epoca sia finita. Un uomo a cui ho dato tanto, cui ho offerto la mia intelligenza e la mia capacità strategica e che probabilmente ha tradito la mia fiducia. Non ne valeva la pena”.