Ospite di Servizio Pubblico, Antonio Di Pietro risponde sulla questione delle case affittate al partito: “Tornassi indietro non lo rifarei. Sono cornuto e mazziato perché le affittai a un prezzo più basso del valore di mercato e oggi alcune sono addirittura gratis in comodato”.
Di Pietro e le case affittate al partito
“Qual è il motivo per cui ha fatto questa cosa? Non si fidava delle persone che aveva intorno? Aveva paura che gli portassero via un pezzo di partito?” chiede Michele Santoro al leader dell’Italia dei Valori. Che ribatte: “Che qualcuno volesse fregarsi la cassa è vero, ci sono anche delle sentenze che lo confermano. Il partito padronale è chiaro che ha degli handicap, fai tutto dentro casa tua. E alla fine le cose si mischiano. Per questo ho voluto cambiare lo statuto del partito”.
Le case di Di Pietro
Lo scandalo delle case di Di Pietro nasce con Report. La puntata del 28 ottobre 2012 viene così presentata sul sito della Rai:
I tesorieri di partito negli ultimi anni hanno vissuto all’ombra dei loro leader, schivi, sempre poco propensi a rilasciare interviste, in molti pensavano che fossero occupati a far quadrare i conti del proprio partito e far si che i soldi provenienti dai finanziamenti pubblici fossero impiegati esclusivamente per rimborsare le spese elettorali, far funzionare al meglio la macchina del partito, o destinati a nobili iniziative sul territorio. Le cronache di questi ultimi mesi ci hanno raccontato un’altra storia e hanno svelato come alcuni di loro agissero per squallidi interessi personali e che dalle casse del partito attingessero in molti, come fosse la festa della cuccagna. E’ possibile che i tesorieri abbiano agito all’insaputa degli organi di partito? Che quello che è accaduto non fosse prevedibile ed evitabile? L’inchiesta di Sabrina Giannini farà la radiografia ai casi di Luigi Lusi, Francesco Belsito, Franco Fiorito e Vincenzo Maruccio, ma anche ai bilanci dei partiti.