La manifestazione del movimento di estrema destra romano Casapound contro Monti, raccontata da Luca Bertazzoni per Servizio Pubblico. Un mondo che si rifà agli ideali fascisti, del quale fa parte anche il figlio del sindaco Alemanno.
Casapound contro Monti
La cronaca dell’Huffington Post:
Doveva essere un grande corteo nazionale di lancio del movimento neofascista in vista delle prossime amministrative. “L’unica manifestazione prima delle elezioni regionali e comunali del 2013”, aveva promesso il capo dei Fascisti del Terzo Millennio, che, oggi, sperava di superare le cinquemila presenze.
Un mese di battage promozionale – forum, siti dell’estremismo nero, social network, email – pullman organizzati in tutte le principali città italiane, inviti che suonavano quasi come degli ordini a marciare su Roma. Ma dopo aver dovuto digerire lo spostamento del suo corteo da piazza della Repubblica a piazza Mazzini, CasaPound ha anche dovuto accettare quello che, nella sostanza, è stato un mezzo flop. I numeri parlano chiaro: per gli organizzatori “seimila persone”, dalle forze dell’ordine solo stime ufficiose che oscillano tra le 2mila e le 4mila persone. Con una verità che, come sempre avviene nelle guerre di cifre che caratterizzano i bilanci delle manifestazioni, sta nel mezzo. Poche migliaia di ragazzi (non mancano i minorenni), qualche anziano nostalgico, e il gruppo di fedelissimi che vive in via Napoleone III, nel palazzo di CasaPound che il Comune vorrebbe acquistare (particolare smentito anche dai neofascisti).