Mentre nei paesi occidentali non si fa che parlare di lotta all’evasione e incremento della pressione fiscale per tappare i buchi provocati dalla finanza spericolata, il cosiddetto shadow banking, ‘sistema bancario ombra’, è cresciuto fino ad arrivare a 67 mila miliardi nel 2012 e a superare 100 mila miliardi di dollari lo scorso anno. Ma cos’è esattamente? Il reportage di Andrea Casadio per Servizio Pubblico, programma di Michele Santoro.
Shadow banking: cos’è?
Per l’esatta definizione ci affidiamo al sito della Banca d’Italia:
Per “shadow banking” si intende la creazione o il trasferimento di rischi di natura bancaria – da parte di banche e di intermediari non bancari – al di fuori del sistema bancario. In Italia, il “sistema bancario ombra” è pienamente regolamentato, in gran parte seguendo il principio della vigilanza bancaria equivalente. Dopo una ricognizione sull’argomento, il paper descrive il “sistema bancario ombra” italiano e il connesso quadro regolamentare e di vigilanza, in essere prima della crisi e i successivi miglioramenti. Viene inoltre fornita una rappresentazione quantitativa dello “shadow banking” italiano. Il paper sostiene che, attraverso un ampio e coerente perimetro regolamentare, basato sul principio della regolamentazione bancaria equivalente, è possibile istituire un quadro prudenziale equilibrato, ove sia la regolamentazione sulle banche sia quella sugli intermediari non bancari contribuiscono a ridurre i rischi sistemici e di arbitraggio normativo.