Mieli contro Ingroia: “Io so, cosa?”

Mieli contro Ingroia

Paolo Mieli contesta il titolo del libro di Ingroia ‘Io so’. Il riferimento a Pasolini è chiaro, ma per il presidente di Rcs l’accostamento è azzardato: “A volte è meglio parlar chiaro. ‘Io so ma non ho le prove’ lo può dire un poeta, uno scrittore. Non un giudice. Anche perché quella di Pasolini rimase solo una felice intuizione poetica, buona per l’applauso e per l’eccitazione. Non si è tradotta in una verità storica”. Il dibattito in diretta a Servizio Pubblico.

Io so: Mieli contro Ingroia

Ingroia presenta così il suo ultimo libro edito da Chiarelettere:

“Ai lettori dico di non fidarsi delle ricostruzioni distorte delle indagini sulla trattativa. Sarà un processo foriero di tensioni: guardate ai fatti, non alle versioni delle parti in causa. E lo stesso chiedo ai giornalisti. Una parte del paese non vuole la verità sulle stragi, e mi stupirei del contrario: non la voleva vent’anni fa, non la vuole adesso.”

“C’è una verità indicibile nelle stanze del potere, un potere non conoscibile dai cittadini che si nasconde, che si sottrae a ogni forma di controllo. La ragion di Stato rischia di diventare un ombrello difensivo sotto il quale proteggere la parte oscura del potere, il suo volto osceno, e la storia occulta dei patti inconfessabili, compresi quella tra Stato e mafia.”