Marzo 2013, è stallo dopo il voto. Qui l’analisi della situazione nel Pd espressa da Marco Travaglio nel suo editoriale per Servizio Pubblico: gli otto punti di Bersani, proposti al Movimento 5 Stelle per un accordo di governo, non fanno chiarezza. Ecco perché il programma del segretario dem non ha superato lo scoglio dello scetticismo grillino.
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Quali sono gli otto punti di Bersani
Il 6 marzo 2013 Pierluigi Bersani ha presentato nel corso della Direzione Nazionale a Roma del Partito Democratico un elenco di otto punti “per un governo di cambiamento”. La sintesi del Corriere della Sera:
1) Fuori dalla gabbia dell’austerità (conciliare la disciplina di bilancio con investimenti pubblici produttivi e ottenere maggiore elasticità negli obiettivi di medio termine della finanza pubblica);
2) Misure urgenti sul fronte sociale e del lavoro: allentamento Patto di stabilità; Riduzione e redistribuzione dell’IMU, blocco dei condoni e rivisitazione delle procedure di Equitalia;
3) Riforma della politica e della vita pubblica (tra cui revisione degli emolumenti di Parlamentari e Consiglieri Regionali e legge elettorale per doppio turno di collegio);
4) Voltare pagina sulla giustizia e sull’equità: legge su corruzione, prescrizione e falso in bilancio;
5) Conflitto interesse, incandidabilità, ineleggibilità;
6) Economia verde e sviluppo sostenibile;
7) Prime norme sui diritti: cittadinanza per chi nasce in Italia e norme sulle unioni civili di coppie omosessuali secondo i principi della legge tedesca;
8) Norme per settore istruzione e ricerca.