L’Italia in ostaggio è sempre l’Italia, la solita. La politica rimane ostaggio di un presidente di 88 anni, che entrò in Parlamento nel 1953, 60 anni e 7 papi fa. E di un Papi di 77 anni che fa politica da un ventennio e vive asserragliato in una stanza del San Raffaele perché se esce rischia di finire a San Vittore.
Italia in ostaggio: l’editoriale di Travaglio
L’editoriale di Marco Travaglio con protagonisti Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi nel corso di Servizio Pubblico. “Processare Berlusconi prima delle elezioni non si può perché c’è la campagna elettorale. Processarlo dopo non si può perché ha da fare con la fase politica istituzionale post-voto. Allora i processi quando si fanno? Praticamente mai” – arringa Travaglio – “Magari una parolina di Napolitano su quell’attentato alla democrazia che fu la compravendita di De Gregorio da parte di Berlusconi non avrebbe guastato…In verità non se ne è accorto nemmeno il Pd. I voti del Pdl d’altronde servono a puntellare il prossimo governissimo e a eleggere il prossimo presidente della Repubblica”.