Yves Leterme e il Belgio senza governo

Yves Leterme

Il Belgio è rimasto senza governo per 540 giorni, fino al dicembre 2011. Come hanno fatto? Lo spiega Yves Leterme, l’ex Primo Ministro, alla nostra Giulia Innocenzi: “Abbiamo guidato il Paese con la maggioranza del Parlamento, senza voto di fiducia e senza un governo di coalizione. La priorità era l’interesse del Paese ed era troppo pericoloso tornare a votare”.

Yves Leterme a Servizio Pubblico

Stare senza governo insomma si può. Il Fatto Quotidiano racconta lo stallo del Belgio:

541 lunghi giorni di crisi politica, a partire dalle legislative del 13 giugno 2010. E ancora oggi Bruxelles vive in uno stato di crisi latente. Dove la situazione potrebbe precipitare da un momento all’altro. Ebbene, Italia e Belgio presentano diversi elementi in comune (nel bene e nel male). E dal nostro piccolo «collega» europeo potrebbero arrivare indicazioni sui prossimi sviluppi a Roma.

Un nuovo partito “populista” – Non è che il Belgio sia mai stato un Paese politicamente stabile: era già rimasto senza governo per 194 giorni fra il 2007 e il 2008, con l’esecutivo precedente a sbrigare gli affari correnti. L’instabilità è strutturale, dovuta a un sistema federale sempre più pronunciato, troppo complesso, che blocca i meccanismi decisionali a livello nazionale. E’ il frutto dell’annosa battaglia fra il prospero Nord fiammingo e il Sud francofono, in difficoltà economiche. Ma quel 13 giugno 2010 le cose divennero ancora più complicate a causa della vittoria schiacciante nelle Fiandre del N-Va (Nuova alleanza fiamminga), partito nazionalista di destra, di formazione relativamente recente. Guidato dal carismatico Bart De Wever, divenne il primo partito anche a livello nazionale, con il 17,4% dei voti. E’ definito da alcuni “populista”, ma il dibattito è aperto.