Battiato e il Parlamento troiaio

Battiato e il Parlamento troiaio

Franco Battiato ha detto che ci sono “troppe troie in Parlamento”. E a Servizio Pubblico ha portato un filmato – protagonisti tra gli altri Vittorio Sgarbi, Umberto Bossi, Alessandra Mussolini, Francesco Barbato – per spiegare perché ha pronunciato quella frase.  “C’è un solo modo per dire certe cose. Se dentro il Parlamento ci sono dei fetenti, io cosa posso dire se non che è un troiaio?”

Battiato e il Parlamento troiaio

Per il cantautore non è un insulto misogino: “È un’espressione simbolica fatta per esprimere una corruzione dilagante” – si difende ospite di Michele Santoro – “Ci sono parlamentari che hanno accettato denaro per votare decreti e leggi dannose per il Paese. Questi devono essere espulsi”. La battuta sul troiaio gli è costata il posto da assessore al Turismo della regione Sicilia: “Quello che non può dire il presidente Crocetta è che qualcuno sopra di lui gli ha detto che ero scomodo e di cacciarmi, ormai covava quest’idea da cinque mesi”. Interrogato sul tema, Crocetta risponde così: “Il licenziamento di Battiato è stato l’atto più sofferto. Ha un ‘io’ diviso, compreso quello che ama l’arte e capisce i suoi paradossi. Ma quando si sta nelle istituzioni non si ha tutta questa libertà. A un’avversaria non puoi dire ‘troia’, non lo si dice a nessuno: è qualcosa che entra troppo nel privato”.