Il discorso della rielezione di Napolitano

Discorso della rielezione di Napolitano

Tanto atteso, quanto acceso. Ecco il discorso della rielezione di Napolitano: è la prima volta che un presidente della Repubblica concede il bis e il suo messaggio a Camere riunite resterà nella storia d’Italia. Il capo dello stato ‘sgrida’ i partiti e i parlamentari applaudono: “Il vostro applauso non induca ad alcuna autoindulgenza. Tutti i miei sforzi sono stati vanificati dalla sordità delle forze politiche. Che pure mi hanno ora chiamato ad assumere un ulteriore carico di responsabilità per uscire dallo stallo”.

Discorso della rielezione di Napolitano: testo e video

Signora Presidente, onorevoli deputati, onorevoli senatori, signori delegati delle Regioni,

lasciatemi innanzitutto esprimere – insieme con un omaggio che in me viene da molto lontano alle istituzioni che voi rappresentate – la gratitudine che vi debbo per avermi con così largo suffragio eletto Presidente della Repubblica. E’ un segno di rinnovata fiducia che raccolgo comprendendone il senso, anche se sottopone a seria prova le mie forze : e apprezzo in modo particolare che mi sia venuto da tante e tanti nuovi eletti in Parlamento, che appartengono a una generazione così distante, e non solo anagraficamente, dalla mia.

So che in tutto ciò si è riflesso qualcosa che mi tocca ancora più profondamente : e cioè la fiducia e l’affetto che ho visto in questi anni crescere verso di me e verso l’istituzione che rappresentavo tra grandi masse di cittadini, di italiani – uomini e donne di ogni età e di ogni regione – a cominciare da quanti ho incontrato nelle strade, nelle piazze, nei più diversi ambiti sociali e culturali, per rivivere insieme il farsi della nostra unità nazionale.

Come voi tutti sapete, non prevedevo di tornare in quest’aula per pronunciare un nuovo giuramento e messaggio da Presidente della Repubblica. […]

Mi accingo al mio secondo mandato, senza illusioni e tanto meno pretese di amplificazione “salvifica” delle mie funzioni ; eserciterò piuttosto con accresciuto senso del limite, oltre che con immutata imparzialità, quelle che la Costituzione mi attribuisce. E lo farò fino a quando la situazione del paese e delle istituzioni me lo suggerirà e comunque le forze me lo consentiranno.