Mentre nel Palazzo si vota per eleggere il presidente della Repubblica, fuori da Montecitorio i simpatizzanti del Pd bruciano le tessere del partito. “Ora basta, non li votiamo più. Entreremo a far parte del novero degli astensionisti”.
Tessere Pd alle fiamme
La scelta di Pier Luigi Bersani di votare Franco Marini al Quirinale ha scatenato la protesta. Fuori dalla Camera due iscritti al Partito Democratico hanno bruciato le loro tessere di partito; con i militanti del M5S chiedono a gran voce di votare Stefano Rodotà. “Perché lo faccio? C’è bisogno di chiederlo? Non vede a cosa siamo ridotti?” – si sfoga una donna che munita d’accendino ha dimostrato tutto il suo dissenso all’attuale segreteria – “Io ho 65 anni e sono qui a strepitare da ieri sera. Ci stanno dando tre avanzi del secolo scorso. La Finocchiaro all’uscita si è riferita a noi chiedendosi chi fossero questi signori. Bisogna farle sapere che questi signori le hanno permesso di entrare al Senato e di rimanerci. Ma sarà l’ultima volta”. Su Bersani aggiunge: “Davvero pensavamo potesse essere lui a impersonare il cambiamento? La vecchia generazione se ne deve andare, non ha più nulla da dare. Mandiamo avanti i giovani”.
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