Parlamentare, ministro, Presidente del consiglio e giudice della Corte Costituzionale: Marco Travaglio riepiloga la lunga carriera di Giuliano Amato, tra i favoriti nella corsa al Quirinale. L’editoriale nel corso di Servizio Pubblico.
Giuliano Amato: storia e curriculum
“Questo tenero e promettente virgulto della politica italiana ha appena 74 anni ed è entrato in Parlamento 29 anni fa. Consigliere economico di Craxi, vicesegretario del Psi che prendeva finanziamenti pubblici e tangenti private, ma lui delle seconde non se ne accorgeva, sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel governo Craxi che portò il debito pubblico dal 70% al 92% del Pil. Poi ministro del Tesoro dei governi Goria e De Mita, e qui il debito arrivò al 120%. All’epoca c’era anche Monti, nascosto da consulente del ministro del Bilancio Cirino Pomicino. Amato venne poi nominato presidente del Consiglio, una sorta di premio: ci regalò la famosa stangata dei 93mila miliardi di lire e il famoso prelievo forzoso sui conti correnti del 6 per mille.
Giuliano Amato: gli incarichi
Il suo governo cadde poco dopo perché i suoi ministri erano quasi tutti inquisiti. Annuncia così il suo ritiro dalla scena pubblica. Ma era finto: nel ’94 viene nominato da Berlusconi presidente dell’Antitrust, nel ’98 ministro delle Riforme e poi dell’Economia con D’Alema, nel 2000 di nuovo presidente del Consiglio, poi ministro dell’Interno con Prodi. Nel 2008 si è ritirato nuovamente dalla politica. Non era vero neanche in quel caso”.