“Il movimento No Tav si basa su una differenza di vita, contro una vita che vogliono portare loro, una vita ad alta velocità”. La seconda parte della copertina della quinta puntata di Servizio Pubblico: il viaggio di Giulia Cerino nei boschi della Val Susa, tra i fortini No Tav.
Fortini No Tav: il racconto
“Io sono cattolica. E se Gesù Cristo era comunista, io sono assolutamente comunista. Sono per i beni comuni” spiega un’attivista, “Le violenze? Quando ti sparano addosso puoi fare due cose: scappi e cerchi di rallentare chi ti viene contro. Non c’è altra soluzione. Il terrorismo è quello che fanno le forze dell’ordine” gli fa eco un altro No Tav. Ancora voci dai boschi: “Hanno parlato di sabotaggio. La strategia è di rallentare o inceppare l’opera in qualche maniera. Non fa male a nessuno”. Un autista di uno dei camion che lavorano all’opera denuncia intimidazioni e minacce: “Mi hanno lanciato le pietre, se ne vantano su internet, dicono che sono un servo della mafia. Hanno preso la mia targa, aspettano mia moglie fuori dal supermercato in cui lavora. Io voglio che lo Stato faccia qualcosa, deve intervenire. Della medaglia al valore dopo che sei morto non me ne faccio nulla”.
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