Sandro Ruotolo racconta per Servizio Pubblico la vita dei pescatori di Lampedusa e il rapporto con il radar. Usato per evitare collisioni, ormai è diventato uno strumento di soccorso per i migranti in difficoltà. Che, però, nel naufragio del 4 ottobre 2013, è stato inutile. Perché nessuno ha salvato il barcone? Ogni imbarcazione via satellite manda un suo identificativo, la Capitaneria conosce anche i nomi…Gli stessi pescatori sanno durante la navigazione cosa c’è alla loro destra e cosa alla loro sinistra. Se vedi un punto bianco fermo sul radar, a 500 metri dalla costa, che fai?
I radar di Lampedusa
Le immagini e le testimonianze di un’isola che quotidianamente lotta per salvare chi ce la fa e piange per tutti coloro che perdono la vita credendo in un sogno. I racconti di chi ha visto la morte con i propri occhi sono strazianti: “Sul fondo del mare ci sono tanti, tanti corpi, non si quantificano. Sono uno sull’altro, in tutti i locali in cui abbiamo guardato ce n’era qualcuno. Dagli oblò, dai corridoi, si intravede sempre qualcuno. L’immagine che non andrà mai via dalla mia testa è quella di un ragazzo che durante l’imbracatura si è girato, il suo viso sembrava quasi chiedermi aiuto. Invece era già senza vita”.