I bancari scendono in piazza e denunciano i superstipendi dei dirigenti: “La banca vera è quella in cui ogni giorno lo sportellista ci mette la faccia, non è quella dei top manager.” E quegli stessi top manager, invece, cosa dicono? Il racconto di Valentina Paresecolo della protesta dei bancari per Servizio Pubblico.
La protesta dei bancari: la manifestazione
Uno “sciopero importante contro l’egoismo dei banchieri e dei manager, per indurre l’Abi a fare un passo indietro dopo lo schiaffo inferto ai sindacati con la disdetta. Uno schiaffo a cui non abbiamo porto l’altra guancia e ora lotteremo per riconquistare il contratto”. Così Agostino Megale, segretario generale della Fisac-Cgil, ha definito la protesta delle sigle sindacali del credito, Fabi, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil, Dircredito, Ugl, Uilca e Sinfub, nei confronti dell’Abi, prevista per giovedì 31 ottobre.
Lo sciopero unitario arriva per la prima volta dopo 13 anni tramite manifestazioni regionali nelle città di Ravenna, Roma, Milano, Padova e Genova, a cui parteciperanno i segretari nazionali dei sindacati. In particolare, a Ravenna si terrà un corteo che partirà dalla stazione e raggiungerà la sede di Cr Ravenna, l’istituto del presidente dell’Abi, Antonio Patuelli. Tra domani e mercoledì, inoltre, è previsto il blocco totale delle trattative. “Per la prima volta – ha commentato Massimo Masi, segretario generale Uilca – i bancari non solo scioperano ma scendono in piazza”.