Le privatizzazioni sono la strada per ridurre il debito? Ospite di Servizio Pubblico, Stefano Rodotà si dichiara scettico: la cessione di beni strategici da parte dello Stato rischia di indebolire la sovranità senza benefici per i cittadini.
Stefano Rodotà sulle privatizzazioni
Spiega Rodotà: “La storia del privato italiano la conosciamo bene. E’ curioso che si parli in questo momento di privatizzazioni in modo semplice e allegro, proprio quando si sta facendo una riflessione seria sui limiti, non voglio dire sugli insuccessi, della prima grande ondata di privatizzazioni. Contrariamente a quello che si crede l’Italia è uno dei paesi che ha più privatizzato. Ora noi ci troviamo di fronte a un problema serio che è quello della rete telefonica. Ci sono beni che non devono rimanere pubblici per un’idea statalista, devono rimanerlo perché sono legati alla sovranità dello Stato. Ed è il caso della rete telefonica”. Ai dubbi di Porro presente in studio, il professore risponde: “Negli altri paesi succede così. Faccio un altro esempio: gli immobili pubblici. Si sono venduti immobili per poi pagare l’affitto al privato che ha comprato quegli immobili. Era un bel gioco, entravano soldi per tappare magari qualche buco ma lo Stato intanto si indebitava. Vogliamo davvero perseguire questa strada?”.