Gianfranco Fini risponde alle domande di Sandro Ruotolo per Servizio Pubblico sulle politiche d’immigrazione e il reato di clandestinità. “Rivedrei la Bossi-Fini, ma il reato di clandestinità non va abolito, è un falso problema” spiega l’ex leader di An e Fli. Che poi chiama in causa l’Europa: “Chi oggi viene in Italia e muore nel Mediterraneo non è partito per trovare lavoro. Ma per sopravvivere. L’Ue deve concedere l’asilo umanitario. È l’unica soluzione ai drammi del Mediterraneo”.
Fini sul reato di clandestinità
“Io e Alfano insieme? Capisco la curiosità giornalistica ma non è un problema di persone bensì di contenuti. A partire da me ovviamente” – spiega l’ex presidente della Camera ai nostri microfoni – “Il reato di clandestinità non lo abolirei. In altri paesi c’è e non determina alcun tipo di conseguenza. In riferimento alle tragedie del mediterraneo è un po’ la storia dello sciocco che guarda il dito invece che la luna. Se avessi responsabilità governative io avanzerei in campo europeo una proposta dirompente: chi oggi viene in Italia non viene qui per lavorare. Ma per sopravvivere. Donne e uomini che fuggono da zone in cui la loro vita è a rischio. Allora l’unica risposta possibile è l’asilo concesso dall’Ue”.