“Stavolta si cambia davvero, ora tocca a noi”. Il sindaco di Firenze Matteo Renzi trionfa alle primarie del Partito Democratico ottenendo quasi il 70% dei voti, lontani Cuperlo al 18% e Civati al 14%. L’affluenza sfiora i 3 milioni. A Servizio Pubblico aveva raccontato il suo programma: le riforme necessarie, a partire dalla legge elettorale, i limiti della legge di stabilità e le logiche interne del Pd.
Matteo Renzi segretario del Pd
“Sono vent’anni che la sinistra va avanti a battaglie interne sui nomi: prima tra veltroniani e dalemiani, poi tra bersaniani e resto del mondo, adesso ci sono renziani, lettiani, cuperliani e dintorni. Non ha senso: ci si dovrebbe dividere sulle idee. C’è anche da dire che però è solo il Pd a fare questo lavoro. Se nel Movimento 5 Stelle non sei d’accordo ti sbattono fuori” – spiega Renzi ospite di Michele Santoro – “Le dimissioni della Cancellieri? Quando il Pd è subalterno ai giochi economici il Pd è morto. O la politica detta la linea e le regole entro cui i poteri economici giocano oppure tu puoi votare la sfiducia anche al Papa ma non cambia niente”. Poi un passaggio sul governo: “Sono tre anni che va fatta la legge elettorale. Non era urgentissima? Chi arriva primo vince e governa cinque anni”.