“Di Matteo, Tartaglia e Scarpinato. Siete voi il nostro Stato”. E’ lo slogan più urlato dalla testa del corteo di circa 2000 persone a sostegno dei magistrati antimafia di Palermo, minacciati da Totò Riina. “Di Matteo deve morire” il diktat del boss arrivato dalla sua cella nel carcere milanese di Opera, dov’è rinchiuso in regime di 41 bis. Il corteo, partito dal teatro Massimo, ha attraversato via Maqueda e i quattro Canti di città. Direzione Palazzo delle Aquile, sede del comune di Palermo.
Palermo sostiene Nino Di Matteo
In piazza anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando: “Abbiamo approvato un documento, proposto da Salvatore Borsellino, per chiedere al Csm di ritirare i provvedimenti disciplinari nei confronti di Nino Di Matteo. E per sollecitare la commissione antimafia ad occuparsi della delicata questione della trattativa Stato-Mafia. Sempre che una commissione antimafia esista ancora”. Tantissime le associazioni che hanno partecipato al corteo a favore dei magistrati anti mafia: Associazione nazionale familiari vittime di mafia, Antimafia Duemila, Agende Rosse, Addio Pizzo, Azione civile di Antonio Ingroia, Muovi Palermo, Cittadinanza per la magistratura, Contrariamente, Associazione Attilio Manca, Comitato 23 maggio, Coordinamento Palermo ciclabile, Ruota Libera, Resistenza antimafia, Centro studi Paolo Giaccone, Ossermafia. Accolto da una piccola contestazione invece il governatore Rosario Crocetta.