Beppe Grillo e l’alluvione di Genova: ma che combini?

Grillo e l'alluvione di Genova
Grillo e l'alluvione di Genova

L’anteprima di Michele Santoro su Grillo e l’alluvione di Genova. “Beppe, ma che fai? Ti metti a cantare per colpa di chi? Consideri chiunque ti critichi una merda. Ma quando un ragazzo a Genova ti chiede di spalare il fango tu, al riparo di quattro bodyguard, rispondi che la colpa dell’alluvione è di Renzi”.

Poi Santoro accetta la sfida lanciata dallo stesso Grillo. “Domani verso 2000 euro per gli alluvionati e in cambio non vorrò l’intervista che tu hai promesso. Voglio solo che rispondi a questa domanda: tu vuoi uscire dal Parlamento, dal consiglio comunale, dall’euro. Ma uscire per andare dove? Se vuoi rispondere, devi venire qui e farlo in diretta. Non puoi parlare solo di fronte ai tuoi fan”.

Grillo e l’alluvione di Genova

“Quelli del PD vanno in televisione a dire che è colpa del TAR. Io voglio l’esercito a Genova. Deve essere in funzione dei cittadini non di questi cazzo di politici” grida Grillo dal Circo Massimo, prima di inforcare lo scooter e muoversi per le strade della sua città. Poi, in mezzo a suoi cittadini, è accerchiato dalla telecamere e cerca di divincolarsi. Ma viene contestato da un gruppo di ragazzi “Vieni a spalare” gridano e lui “Chiamate Renzi, i nostri parlamentari sono qui”. Più in là, a Borgo Incrociati, come dopo ogni alluvione, la gente cerca di rimettere insieme i pezzi e si sente abbandonata dalla politica. “Ci vogliono i soldi, delle parole non ce ne facciamo niente”.