Renato Farina furioso: “Ho scritto ‘Spia’ addosso, che cazzo volete? Lapidatemi”

renato farina
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L’ex vicedirettore di Libero, Renato Farina, alias Betulla, giornalista arruolato dal Sismi, i servizi segreti italiani, è stato riammesso nell’albo dei giornalisti, il 3 settembre scorso. La categoria insorge e promuove una protesta contro la decisione dell’Ordine della Lombardia.

“Non sono una spia, non sono mai stato pagato, c’è una dichiarazione dell’ex capo del Sismi Pollari a confermarlo. Io ho salvato molte vite grazie ai miei contatti. Ho svolto missioni umanitarie” dice ai microfoni del Fatto Quotidiano. Poi ammette: “Ho fatto anche delle sciocchezze. Ma le ho fatte in buona fede. Come passare informazioni riguardo delle indagini della delle Procura di Milano. Ma non a scopo di favoreggiamento, ma per tutelare un bene più prezioso”.

L’intervista a Renato Farina

La solita ragion di Stato? “No il bene della collettività, salvaguardare l’intelligence italiana per la sicurezza di tutti” sostiene. “E’ etica giornalistica quello che ha fatto l’ordine? Io non sono stato radiato, ma hanno applicato sanzioni simili. Mi hanno condannato in contumacia quando la Corte di Cassazione ha stabilito che non potevano farlo – dice inalberato Renato Farina – l’assemblea di Repubblica ha etica quando condanna una persona in sua assenza, o esiste l’etica di fare quello che si vuole se si fa parte di un gruppo coeso che condanna l’altro che non c’è?”.

“Sono passati otto anni, le pene non sono eterne. Esiste la riabilitazione come previsto dall’art. 27 della nostra Costituzione, superiore all’etica deontologica, l’etica è anche rispettare le leggi dello Stato, il giusto processo” aggiunge. “Che cazzo volete? Io vorrei scrivere ed essere giudicato per quello. Ho un cartello con su scritto spia addosso. Volete tirarmi le pietre? Guardi che sono finite tutte, l’hanno già fatto” chiosa irato.

Video servizio di Irene Buscemi