Docufiction: Carminati, la Banda della Magliana? So’ straccioni

banda della magliana
banda della magliana

Nella ricostruzione Massimo Carminati parla della sua idea della Banda della Magliana. “Una banda di straccioni e accattoni. Per carità sanguinari eh, perché ammazzavano la gente senza nemmeno discutere. La mattina si decideva se uno doveva ammazzare qualcuno la sera. L’unico vero capo che c’è mai stato della Banda era er Negro: Franco Giuseppucci”.

Carminati si racconta

“Noi quando abbiamo cominciato la lotta politica eravamo ragazzini. Ma oggi li vedi i pischelli di oggi, girano con la birra in mano, sono creature. Per non parlare di quello che ha combinato il figlio di Alemanno. Che famiglia, è un mezzo scemo. Sta con Casa Pound e ha fatto danni non solo a Porto Ercole che si ci tornano lo ammazzano. Ha fatto danni anche a Ponte Milvio. Ai tempi miei mi hanno bruciato casa due volte, vivevi con l’estintore. A quattordici anni avevo la prima pistola, la pagai ventimila lire. A vent’anni ne ho ammazzata di gente. Eravamo un bel gruppo di camerati quando siamo scappati clandestinamente in Libano”.

Poi l’intervista al giornalista Carlo Bonini in cui viene svelata la ragione dei “ricatti” ai politici. “La rapina al Banco di Roma garantì a Carminati il potere di ricattare uomini del Palazzo di Giustizia”.

Docufiction: l’arsenale della Cupola

Carminati parla del suo passato con un ragazzo di destra: “A 14 anni avevo già la pistola”. Il “cieco” e i suoi pensano solo ai soldi, ma quando c’è da sparare sparano. Negli anni hanno accumulato un vero e proprio arsenale.