L’arsenale di Carminati. Il personaggio chiave di Mafia Capitale parla del suo passato con un ragazzo di destra. “A 14 anni avevo già la pistola. Io volevo fare una tomba comune per tutti i camerati caduti in azione. Era tutto pronto, anche il permesso del Comune ma poi le famiglie non si sono messe d’accordo. Peccato perché anche a me avrebbe fatto piacere stare con gli amici miei. Io sono un sopravvissuto. A me non frega un cazzo della vita. Quando muoio mi faccio bruciare e gettare nel cesso”.
L’arsenale di Carminati
Il “cieco” e i suoi pensano solo ai soldi, ma quando c’è da sparare sparano. Carminati e il suo uomo di fiducia Riccardo Brugia negli anni hanno accumulato un vero e proprio arsenale. “Ho speso 25 mila euro, quattro silenziatori e tre pistole automatiche. Sto aspettando due pezzi della Makarov 9 con il silenziatore”.
La ricostruzione della Docufiction a cura di Walter Molino.
La Banda della Magliana
Il racconto di Carminati: “Una banda di straccioni e accattoni. Per carità sanguinari eh, perché ammazzavano la gente senza nemmeno discutere. La mattina si decideva se uno doveva ammazzare qualcuno la sera. L’unico vero capo che c’è mai stato della Banda era er Negro: Franco Giuseppucci”.