Così abbiamo scovato Carminati, il Nero della Banda della Magliana

carminati
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Mancano 72 ore all’arresto di Massimo Carminati. Il “cecato” ex della banda della magliana è nascosto a Sacrofano, paesino a nord di Roma. Stefano Maria Bianchi e Luca Ferrari scoprono la villa dove avrebbe vissuto negli ultimi tempi. La villa è intestata a Marco Iannilli, commercialista romano, esperto nell’utilizzo dei prestanome. L’uomo dei grandi affari della organizzazione. Coinvolto in passato nell’affaire Fastweb insieme a Gennaro Mokbel, già in affari con Lorenzo Cola, uno dei più stretti collaboratori di Guarguaglini in Finmeccanica all’epoca dello scandalo sulle tangenti.

Le parole di Mauro Iannilli: “Mokbel lo conoscevo dal 1990. Anche se sporadicamente, è stato un contatto tramite intermediari. Ho fatto solo una cosa, l’operazione Digit per conto del signor Cola, ho sempre fatto quello che mi diceva lui. Ho conosciuto Carminati perché avevo delle difficoltà di rapporti con Mokbel. Mi dissero che Massimo lo conosceva…”

L’inchiesta esclusiva di Servizio Pubblico.

Carminati racconta il “mondo di mezzo”

Fra vivi e morti: ecco la ricostruzione dell’intercettazione che ha dato il nome all’indagine della procura di Roma. Massimo Carminati racconta a Riccardo Brugia la teoria del ‘mondo di mezzo’.

“Ci sono i vivi sopra e i morti sotto. Noi stiamo nel mezzo…si incontrano tutti là no?.. tu stai lì…ma non per una questione di ceto… per una questione di merito, no? …allora nel mezzo, anche la persona che sta nel sovramondo ha interesse che qualcuno del sottomondo gli faccia delle cose che non le può fare nessuno”.