Travaglio contro Renzi. Per il direttore de Il Fatto Quotidiano, il Presidente della Repubblica non deve solo essere un notaio, ma un arbitro capace di dare punizioni, rigori e cartellini. Eppure Renzi questo non lo vuole.
“Le sorti di questo governo saranno influenzate dalla figura del prossimo presidente. Al Quirinale servirebbe un arbitro che fischia, che corre, che usa i cartellini. Ma questo Renzi non lo vuole. Gli serve un uomo che non intralci il suo schema politico. Possibilmente lontano dalle logiche parlamentari. Un ficus, un portachiavi. Infatti all’inizio pensava al direttore d’orchestra Riccardo Muti. Un grande nome, una grande figura ma che non sa nulla di politica. Nelle sue speranze l’avrebbe messo lì in vetrina. Lui gli avrebbe detto che cosa fare. Questa è la concezione del premier sul futuro Presidente della Repubblica.
Lo schema per la corsa al Quirinale
“Lo schema è o Renzi con Berlusconi e allora Prodi non c’è. O salta il Patto del Nazareno e dalla quarta votazione anche il Movimento 5 Stelle potrebbe votare Prodi e a quel punto anche il governo entrerebbe in crisi. La maggioranza dichiarata di questo governo, anche senza l’appoggio di Berlusconi, è drogata da una legge elettorale incostituzionale. Noi ci dimentichiamo che da un anno viviamo con un Parlamento delegittimato dalla sentenza della Corte Costituzionale”.