I politici dal grilletto facile. L’anteprima di Michele Santoro

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L’emergenza sbarchi, il blocco navale e la morte di Giovanni Lo Porto. Ecco i temi affrontati da Michele Santoro nella sua anteprima. “Hanno il grilletto facile: parlano di blocco navale ma non spiegano che si tratta di un’azione di guerra”. Nel mirino di Santoro ci sono i politici italiani. “E se qualche giornalista chiede ‘Quanto costerebbe agli esodati?’, il politico scappa per evadere le risposte e fa le boccucce come Alberto Sordi. Nel frattempo, Obama ammette che i missili di un drone hanno ucciso per sbaglio il cooperante italiano Giovanni Lo Porto. I politici che oggi vogliono il blocco navale sono gli stessi che ieri hanno voluto la fine di Mare Nostrum perché costava 9 milioni di euro al mese, ma per un blocco navale serio ce ne vorrebbero 5 volte tanto. Per impedire le partenze, le nostre navi dovrebbero invadere le acque libiche: cosa farebbe il governo di Tripoli se pensasse che stiamo intervenendo nella loro guerra civile? Vogliamo bombardare i barconi. A quel punto, secondo voi, il popolo dei migranti tornerà indietro oppure penserà che abbiamo tradito le sue speranze e risponderà alle bombe con le bombe?”.

I costi del blocco navale

L’analisi di Gianni Dragoni. “Mare nostrum impiegava cira cinque navi, mille marinai e una decina tra elicotteri, aerei e droni. E il costo ufficiale di Mare Nostrum era 9,3 milioni di euro al mese. Mare Nostrum operava in mare aperto fino a ridosso della Libia ma copriva solo un piccolo tratto della costa. Per un vero blocco navale dobbiamo considerare che la costa libica è lunga più di 1700 km, anche se il tratto più insidioso è lungo circa 400 km. Un blocco navale richiederebbe quindi trenta navi e la marina italiana ne ha cinquanta. E il costo? Secondo fonti del ministero della Difesa bisognerebbe moltiplicare almeno per cinque il costo dell’operazione Mare Nostrum”.