Il giornalista Gad Lerner ha aperto la questione migranti utilizzando una parola che riecheggia la Shoah: genocidio. “Ci sono due regioni a sud del Mediterraneo, l’Africa e il Medio Oriente, dove c’è il rischio concreto di un genocidio, che in parte è già iniziato. A Milano, all’ingresso del binario 21, il memoriale dedicato alla deportazione degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, c’è scritto a caratteri cubitali ‘indifferenza’. All’epoca tutti più o meno sapevano quello che stava succedendo in Europa ma si sono girati dall’altra parte. Ho l’enorme paura che, concentrando la nostra attenzione sugli scafisti, possa subentrare ancora l’indifferenza generale”.
Il reportage in Libia: emergenza immigrazione
Le telecamere di Servizio Pubblico di Michele Santoro a Zuara, città della Libia nord-occidentale, per raccontare uno dei principali snodi dell’immigrazione clandestina. Un racconto ancora oggi attuale. Continuano i flussi di profughi che arrivano non solo dall’Africa ma anche dai territori interessati dalla guerra contro l’Isis. Da Zuara il racconto del funzionario della Capitaneria di porto. “Siamo solo in quaranta per controllare cento km di costa, è praticamente impossibile. I finti pescherecci portano i migranti al largo dove gli scafisti aspettano”.