Graziano Stacchio, il benzinaio che ha sparato per sventare una rapina ad una gioielleria sull’idea di difendersi da soli. “Armare tutti e metterci a sparare? E’ assolutamente folle e assurdo solo pensarlo. Bisogna prevenire queste cose”. E poi si scaglia contro i politici: “Avete fatto quaranta anni di marmellate politiche, Se le portassimo all’EXPO impallidirebbero i migliori chef”.
LEGGI > Disarmo unilaterale: lo speciale di Michelesantoro.it
La storia di Graziano Stacchio
Ponte di Nanto, provincia di Vicenza. Sono le 18.30 del 3 febbraio 2015 quando una banda cerca di rapinare la gioielleria Zancan. Per fermare i banditi interviene il benzinaio Graziano Stacchio, che gestisce una pompa di benzina poco lontano: un unico colpo a palla, esploso a distanza, colpisce il bandito Albano Cassol poco sopra il ginocchio, recidendo l’arteria femorale e uccidendolo. Dal quel giorno la vita di Stacchio e Zancan è cambiata. Entrambi sono finiti sotto scorta, e Graziano Stacchio è stato prima indagato per eccesso di legittima difesa e poi innalzato suo malgrado a eroe da Matteo Salvini. Rivedi il reportage di Sandro Ruotolo.