Animali come noi, bufali: cuccioli morti di sete per risparmiare pochi euro

La moria dei bufali nell'allevamento "La Mariarosa"

Animali come noi, bufali: nella seconda puntata “Speriamo che sia femmina!” Giulia Innocenzi racconta la sorte crudele che tocca ai bufali, considerati al pari di scarti di produzione.
Quando la bufala partorisce un maschio questo è considerato inutile perché non fa il latte. L’animale viene così mandato al macello dopo solo 10 giorni. Ma gli allevatori più crudeli, per risparmiare pochi euro, li lasciano morire di fame e di sete.
Le immagini riprese dalla GdF nell’allevamento “La Mariarosa” a Villa Literno, in provincia di Caserta, ci mostrano questa spietata realtà.
Giulia Innocenzi nella seconda puntata di “Animali come noi” incontra i titolari dell’allevamento che era perché trasformato in un cimitero di piccoli bufali. Le irregolarità, tuttavia, non si fermavano qui. Gli inquirenti hanno infatti scoperto un canale abusivo per lo scarico dei liquami, sversati poi in un lago poco lontano.

“Mia madre è morta in quei giorni e in allevamento abbiamo lasciato solo gli indiani” racconta il titolare. “Sono loro che hanno lasciato morire i bufali”. L’allevamento resta sotto sequestro, ma nonostante ciò si continua a lavorare. Anche se, promettono, oggi i piccoli bufali vengono regolarmente mandati al macello.

Il macello di bufali

Le nostre telecamere vanno a verificare in un macello poco lontano se effettivamente sia aumentato il numero dei bufalini macellati, ma qui scopre una situazione poco chiara. Il veterinario ufficiale, la cui presenza sarebbe richiesta all’atto della macellazione, è assente. L’impiegato si giustifica dicendo che per quel giorno non erano previste macellazioni, ma nella sua perlustrazione Giulia scopre due bufalini in attesa di essere macellati.