M: Hitler, il partito nazista e la storia di Herbert Hentsch

Herbert Hentsch

La seconda puntata di M si apre con le parole di Adolf Hitler e la sua concezione del partito: “All’inizio il mio partito contava solo sette membri, ma ognuno pensava di essere il leader. Rischiavamo di perderci in sterili lotte interne. Così quando fui nominato Presidente stabilii che ogni cosa dovesse essere ricondotta a me. Io affidavo gli incarichi. Io li revocavo. Chi non ha obiettivi veramente alti non può capirlo, ma chi ha una meta da raggiungere sa che il partito deve essere uno soltanto, e che uno deve essere il suo capo politico E che a lui la cieca obbedienza della moltitudine attribuirà una forza immensa. E se qualcuno cerca di ostacolare il capo nel suo cammino deve essere considerato un peso morto, e i pesi morti vanno espulsi”.
Su queste parole che evocano la violenza entra in scena Katarina, madre di Herbert Hentsch.

Chi è Herbert Hentsch

Katarina è la madre di Herbert, giovane recluta del partito nazionalsocialista di Dreda che scomparve nella notte del 4 novembre 1933. Katarina lancia un’invettiva contro Hitler, accusandolo per la morte del figlio: “Povero Herbert, povero figlio mio. Le squadracce l’hanno ucciso a bastonate come un cane. Gridavano “Heil Hitler!” Era scomparso. Sono andata a chiedere spiegazioni al partito, ma la risposta era sempre la stessa: “Il camerata Hentsch è impegnato in una missione speciale”. Lo trovarono in un sacco, sul fondo di un lago, con delle pietre legate al collo. Lo avevano fatto a pezzi, e quei pezzi erano pieni di lividi.