di Paola Mentuccia
I movimenti per la casa hanno protestato davanti alla Prefettura, a Roma, contro gli sfratti e il bando del Comune che prevede “strutture di accoglienza temporanea, articolata in moduli abitativi, anche prefabbricati”, per ospitare fino a 100 persone per un anno.
Case occupate a Roma, la protesta
“Dieci, cento, mille occupazioni. Dentro le baracche mettiamoci i padroni”, urlano in coro i manifestanti dei movimenti per le case che sono scesi in piazza contro il bando dalla giunta Raggi. Nella determinazione dirigenziale del 23 ottobre il Campidoglio ha messo a gara “strutture di accoglienza temporanea, articolata in moduli abitativi, anche prefabbricati, preferibilmente in contesti diffusi nel territorio cittadino o in un unico complesso, per ospitare massimo 100 persone”. Durata del piano, dal 1 dicembre 2017 al 30 novembre del prossimo. Per un valore di 730mila euro oltre iva, attraverso procedura negoziata. Non è una soluzione, secondo i manifestanti: “Pensano di risolvere il problema dell’emergenza abitativa e gli sgomberi con container per 100 persone – la loro posizione – ma in ogni edificio occupato ci sono 120 nuclei”. Tradotto: “600, 700 persone, tanti bambini, tante famiglie”.