L’Ibiza dei ricchi, il racconto di Stefano Pulsoni

L'intervista all'imprenditore romano

Auto di lusso, orologi da collezione, feste vip, barche a vela, ville in affitto da “90 a 100mila euro a settimana”. L’imprenditore romano Stefano Pulsoni racconta l’Ibiza dei ricchi. Quella che “un tavolo all’Amnesia può costare anche 20mila euro” – spiega Pulsoni – “se ci pensi con quei soldi puoi comprarti un’auto”. Ma quanto ricchi bisogna essere per una vacanza nell’isola dei sogni? “Anche se vieni con scarsissimi mezzi” partono “200-300 euro al giorno”. Ed è il minimo. Da questa cifra in su c’è il “vivere meglio”. Oltre le luci della pista da ballo ci sono droga, nero ed escort. “Droga che gira a fiumi e non fanno niente per fermarla”, racconta Pulsoni.

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Nella puntata di  Italia  Tutti ricchi (per una notte)  abbiamo raccontato i locali dei vip e la ricerca dei giovani italiani di un divertimento che spesso non trovano. Ragazzi e ragazze che spendono i risparmi di un anno di lavoro solo per entrare nei locali dove è possibile incontrare e farsi fotografare con qualche vip. Un mondo di ricchissimi, vissuto voracemente per una notte da giovanissimi turisti del lusso, che cela un lato meno conosciuto. “Sono persone molto molto ricche – il racconto dell’imprenditore – ma anche scontente. A volte li trovo depressi, non si capisce perché. Probabilmente è una nemesi: se uno ha avuto tanto, la natura gli toglie un’altra parte”.

Stefano Pulsoni, l’intervista revocata

Era il luglio 2016 quando Stefano Pulsoni ci ha concesso un’intervista ma, poco prima della messa in onda della puntata di Italia del 5 ottobre Tutti ricchi (per una notte), aveva comunicato alla Rai la revoca del proprio consenso alla “diffusione delle sue dichiarazioni e delle immagini” a lui riferite. Con un ricorso cautelare si è rivolto ad un giudice del Tribunale di Roma per fermarne la messa in onda. Per motivi di cautela abbiamo deciso di trasmettere la puntata senza l’intervista a Stefano Pulsoni. In sede di reclamo, il Tribunale ha revocato l’ordinanza e condannato Pulsoni a pagare le spese giudiziarie. Secondo i giudici ritrattare il consenso non ha effetto se l’intervistato è – come nel caso di Pulsoni – un personaggio noto, “quale protagonista della vita imprenditoriale e mondana”. L’intervista era stata realizzata in pieno diritto di cronaca e non c’era neppure l’elemento “ostativo, rappresentato dalla possibilità di un pregiudizio all’onore, alla reputazione od anche al decoro della persona ritrattata”.