Dalla Sicilia a Malta: le mani di Cosa nostra sulle scommesse on line

Uno dei contenuti extra della puntata di "M"

Dalla Sicilia a Malta: le mani di Cosa nostra sulle scommesse on line. Benedetto “Ninì” Bacchi era diventato il re delle slot machine e dei centri scommesse. Grazie ai suoi rapporti con Francesco Nania, mafioso di rango della famiglia di Partinico, aveva messo in piedi una rete di 700 agenzie prive della concessione dell’Agenzia dei Monopoli e delle Dogane e della licenza della Questura. Un sistema che fruttava utili per oltre 1 milione di euro al mese, con un 20% destinato a Cosa nostra palermitana. Molte delle agenzie di Ninì Bacchi operavano sotto le insegne della Phoenix International Ltd, una società di diritto maltese. Il business di Bacchi e Nania, a partire dal 2013, ha prodotto una montagna di denaro contante che Bacchi ha riciclato in due grosse imprese edili di Partinico, la CEV di Devis Zangara e la SICOSE di Alfredo Cannone che si sono aggiudicate alcuni degli appalti più importanti nella provincia di Palermo per la costruzione dei supermercati LIDL. Bacchi ha impiegato la sua enorme disponibilità di contante anche per acquistare la villa di un ex calciatore del Palermo e aveva manifestato interesse per investimenti nelle più disparate attività economiche: dall’acquisto della testata giornalistica on line “Live Sicilia” all’import export di petrolio fino alla progettazione di una futuristica batteria solare. Inoltre, per ripulire il denaro, Bacchi era pronti a pagare circa 7 milioni di euro di sanatoria per regolarizzare le sue agenzie.

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L’IMPORT-EXPORT DEL POMODORO: “LO VOGLIO SULLA TAVOLA DI OBAMA”

Il socio di Ninì Bacchi, Francesco Nania, nuovo capo della storica  famiglia di Partinico, per riciclare i suoi capitali illeciti aveva fondato invece una società di import-export di prodotti alimentari verso gli Stati Uniti, la World Trading Enterprises, sottoposta a sequestro, e aveva il progetto di “invadere New York di pomodori, fino alla tavola del presidente Obama”.