Femminicidi, Alba Parietti: “Con queste sentenze l’Italia prende le donne a sassate”

“Si possono uccidere le donne sul piano fisico, con la violenza. E poi ci sono le parole, le giustizie che non arrivano, le sentenze come questa che uccidono tutta la categoria”. FemminicidiAlba Parietti commenta la recente sentenza del tribunale di Bologna che ha dimezzato la pena a Michele Castaldo, 57 anni, omicida reo confesso di Olga Matei, concedendogli un’attenuante per una “soverchiante tempesta emotiva e passionale”. L’uomo, che era stato condannato a 30 anni dal Gup di Rimini, per omicidio aggravato dai motivi abietti e futili, strangolò a mani nude la donna con cui aveva una relazione da un mese.

“Una sentenza incredibile, soprattutto se si considera che arriva da un tribunale del nord, storicamente più avanti del sud rispetto al delitto d’onore, che per anni è stato quasi considerato una giustificazione”.

Dopo quella bolognese, una sentenza choc è arrivata anche dal tribunale di Genova che ha condannato un uxoricida concedendogli le attenuanti generiche, perché mosso, nell’omicidio, “da un misto di rabbia e di disperazione, profonda delusione e risentimento”.

“Che nel 2019 ci sia ancora qualcuno che riesce a far passare una sentenza per delitto d’onore è segno di una società che non ha avuto nessuna forma di sviluppo”, dice la showgirl. “Ogni giorno assistiamo alla violazione dei diritti più elementari delle donne. Gli omosessuali, gli uomini di colore, gli ultimi, hanno persone che scendono in piazza per loro difendendole e ancora noi donne non abbiamo una sufficiente capacità né di organizzazione né di lobby. Siamo in assoluto la categoria più discriminata”.

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Il premier Conte sui femminicidi

“Nessuna reazione emotiva, nessun sentimento, pur intenso può giustificare o attenuare la gravità di un femminicidio”, ha scritto su Facebook il premier Conte, commentando le recenti sentenze di Genova e Bologna che hanno sollevato un’ondata di polemiche e accuse per aver concesso un’attenuazione della pena per “una presunta reazione “emotiva”. “È doveroso intervenire nel dibattito pubblico, mentre per cogliere appieno e criticare le sentenze servirebbe ‘una specifica competenza tecnica'”.

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