“Comunista di m..! Stai zitto, ricordati che sei a Verona! Cane randagio!”. Verona, Congresso delle Famiglie. Davanti a Palazzo Gran Guardia un uomo, omosessuale, viene aggredito verbalmente. L’uomo che gli urla contro, con pitbull al guinzaglio, é con un amico, lo stesso che, dopo aver urlato “Salvini uno di noi”, ha aggredito verbalmente la dirigente della Digos di Verona Tea Mercoli.
Guarda anche: Dio, Patria, Famiglia. E resistenza. Eccola la “democratica” Verona, a.d. 2019
“Assassino!” ribatte Angelo, che ha raccontato alle telecamere di Servizio Pubblico la sua storia: “L’11 agosto io e il mio compagno siamo stati aggrediti proprio in questa piazza, con botte e insulti, perché camminavamo mano nella mano” ha spiegato. “Un mese dopo sono venuti a casa nostra e ci stavano per bruciare vivi. Hanno buttato 30 litri di benzina, hanno provato a colpirci in faccia. Sui muri hanno lasciato svastiche e scritte: “Culattoni bruciate” e “Vi metteremo tutti nelle camere a gas. Il sindaco non ci tutela. Sette giorni prima ci era arrivato un volantino in cui si diceva che i gay e le lesbiche dovevano essere uccisi.”
Leggi anche > Guarda anche: “Verona, fan di Salvini minaccia e insulta una poliziotta”
Leggi anche> Nichi Vendola: I mostri di Verona