Zappadu, il fotografo di Villa Certosa: “Ecco la prova che Berlusconi ritrovò una necropoli fenicia nella sua tenuta”

Il fotografo Antonello Zappadu, alla vigilia dell’uscita del suo libro “Berluscolandia” ripercorre le tappe dell’affaire che lo coinvolse a partire dal maggio 2009

Il fotografo Antonello Zappadu, alla vigilia dell’uscita del suo libro “Berluscolandia” ripercorre le tappe dell’affaire che lo coinvolse a partire dal maggio 2009, quando vennero rese pubbliche dalla stampa straniera alcune delle oltre 80 mila fotografie scattate tra Olbia e Villa Certosa, la residenza estiva di Silvio Berlusconi in località Porto Rotondo.
Fra gli scatti che fecero il giro del mondo quelli in cui il Cavaliere, allora primo ministro, era circondato da ragazze a bordo piscina e quelli che mostravano il primo ministro ceco Mirek Topolanek, nudo nel giardino della villa.

Oggi quegli scatti sono ancora sotto sequestro e per riaverli  Zappadu annuncia la volontà di rivolgersi alla Corte europea dei diritti umani, per una pronuncia definitiva sul fatto che fosse legittimo o meno scattare quelle foto.

Nell’intervista con Guido Ruotolo il fotografo ripercorre una delle tappe fondamentali della battaglia combattuta a distanza con Silvio Berlusconi: quello in cui, partendo dalle registrazioni pubblicate da L’Espresso di un colloquio fra il Cavaliere e Patrizia D’Addario in cui Berlusconi descriveva le meraviglie archeologiche della tenuta , Zappadu prova a dimostrare il ritrovamento a Villa Certosa di un villaggio nuragico e di una necropoli fenicia.

Il fotografo, dopo aver messo le mani su un filmato in cui Berlusconi fa da Cicerone a un gruppo di ragazzi e cita il ritrovamento di monili di epoca fenicia in pasta di vetro, racconta di aver ricevuto una “seria minaccia” per tramite di un amico.
Per la prima volta vi mostriamo, che pubblichiamo in coda all’intervista.