“Non è razzismo“, dice una ragazza, capelli blu e felpa nera, appoggiata a un muretto mentre guarda i manifestanti di CasaPound protestare contro il possibile arrivo a Casalotti, periferia Nord di Roma, di famiglie di etnia rom. Alcuni residenti si sono uniti agli attivisti di estrema destra – circa 400 in totale – che come da copione sono scesi a largo Hoepli per dire no all’accoglienza dei nomadi.
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“Sono stanca, abbiamo giù un centro Enea (centro accoglienza migranti, ndr), e non è per un fattore di razzismo, ma perché danno prima le cose a loro e poi a noi italiani, semplicemente per questo”.
La reporter Silvia De Santis chiede dell’eventuale accoglienza di donne e bambini. “Purtroppo quei bambini un giorno cresceranno e seguendo quello che fanno i genitori arriveranno a essere come i genitori”, dice la ragazza. Che ammette: “È brutto dirlo, purtroppo crescono con questa mentalità”.